I film del 2012
I film del 2012, come per
ogni altro anno, saranno tantissimi.
Tra questi, ce ne sono
alcuni che vanno sottolineati.
Tra i film in uscita, in
imminente uscita, ce ne è uno che incuriosisce non poco: Shame di
Steve McQueen. La trama probabilmente non è così comune. Ma
l'interesse è tutto proiettato sulla nuova prova d'attore di Michael
Fassbender.
Fassbender non è solo –
oggettivamente, obiettivamente, universalmente – un bell'uomo.
Fassbender è soprattutto un attore dalla mimica e dalla recitazione
inusuali. Un attore in grado di cambiare realmente i
lineamenti del volto in base al personaggio che interpreta. È un
attore in grado di sacrificare il suo bel faccino da divo europeo e
ormai hollywoodiano sull'altare dell'interpretazione.
La sua risata ha poco di
glamour. I muscoli del suo viso si contorcono violenti, poi diventano dolci, in un continuo contrasto ben architettato di sentimenti ed espressioni. Fa breccia con occhi intensi e bocca cinica, risultando a
volte del tutto difficile riuscire a
riconoscerlo in un film. Da 300 a Bastardi senza gloria, a Jane Eyre,
a Centurion, Eden Lake, A Dangerous Method, X-Men...
Fassbender è poliedrico, finalmente un
attore-veramente-attore che sa essere anche divo nel senso stretto –
“anni Trenta” – del termine.
Michael Fassbender
diventa un ottimo modo per ricollegarsi ad un altro film in uscita
quest'anno, a settembre: Prometheus, il nuovo sci-fi di Ridley Scott.
Tornerà ai livelli di Blade Runner? Da quel poco che sinora si è
visto nel trailer, il film sembra essere adrenalinico e ha ampie
pretese: vedremo se Scott saprà mantenere le aspettative (quelle
della sottoscritta, almeno, sono molto alte). Non a caso, Fassbender
sarà uno dei protagonisti. Tutti lo vogliono. Anche questo ci dice
che è obiettivamente bravo e che non è una moda del momento – se
Snyder, Tarantino e Scott si sono accorti di lui, Fassbender non è
una moda del momento.
In questo 2012 uscirà
anche Frankenweenie, film in stop motion prodotto da Tim Burton. La
cosa desta non poco interesse, dal momento che non è la prima volta
che Burton realizza Frankenweenie. Nel 1984 il giovane Burton aveva
girato un cortometraggio in bianco e nero dal titolo Frankenweenie,
la storia di un bambino e del suo cane deceduto, trasformato in una
sorta di Frankenstein canino per continuare a vivere (il corto è
presente nell'edizione speciale di Nightmare Before Christmas,
assieme a Vincent).
Il cortometraggio non era in stop motion, era
realizzato con attori veri. Il piccolo film aveva enormi spunti di
riflessione. Ad esempio, il finale era identico nella forma a Edward
Scissorhands: tutti inseguono il cagnolino zombie fino al grande
cancello del cimitero, così come tutti inseguono Edward fino al
cancello del suo castello. Il finale però cambia radicalmente, il
cagnolino viene accettato, Edward è costretto alla solitudine. Il
tema è sempre quello del padre che crea il figlio, ma con intenti e
sentimenti assai diversi. Da quel che si legge nella trama del
Frankenweenie del 2012, il plot sarà esattamente lo stesso:
cambieranno la forma e le modalità di realizzazione.
Quest'anno uscirà anche
The Avengers: tutti i vendicatori della Marvel riuniti per un unico
scopo... salvare il mondo! I film dedicati ai singoli eroi Marvel
hanno un loro perché. Sono ben fatti, riescono a
catturare l'attenzione e a costruire il giusto mito attorno al
personaggio. La reunion di tutti gli eroi, provenienti da epoche e
mondi diversi, è molto rischiosa. La curiosità è nel vedere se
l'operazione riuscirà nelle forme e nei contenuti e se il film sarà
all'altezza delle aspettative dei fan Marvel.
Infine, quest'anno sarà
l'anno della produzione (non dell'uscita!) del nuovo Superman: Man of
Steel di Zack Snyder, che, però, non avrà le mani nella pasta
della sceneggiatura. Il regista, dopo il capolavoro purtroppo flop di
biglietti Sucker Punch, non avrà la possibilità di lavorare su una
sceneggiatura sua. Come per 300, Watchmen e Ga'Hoole, girerà a
partire da storie già scritte e confezionate per i fumetti e la
letteratura. Tuttavia, è bene pensare che Snyder saprà metterci il
suo, saprà far valere le sue peculiarità d'autore anche in questo
caso. La cosa è ammirabile, nonché continua a far vivere una delle
tendenze che da sempre hanno animato gli autori del cinema americano.
Senza addentrarci in modo approfondito sui motivi storico-culturali
di tale atteggiamento, basti sapere che negli Stati Uniti un tempo il regista
non era considerato autore, artista, come lo è in Europa.
Il regista era solo un pezzo nella catena di montaggio della
produzione fordiana del film. Tuttavia, i più grandi registi del
cinema classico americano – parliamo di Hawks, Ford, Hitchcock –
usavano il metodo del cut in the camera, per non vedere
svilite le proprie riprese in fase di montaggio (fase a cui il
regista non partecipava).
È lecito pensare che
oggi i registi americani godano di maggiore libertà produttiva.
Snyder, tuttavia, rappresenta quell'autore che, pur con i limiti
imposti dalla produzione, riesce a far valere la propria poetica.
Invidiabile la statura di una tale operazione. Per Snyder, si attende
con impazienza il 2013.
Commenti
Di quelli elencati, l'unico che suscita mio interesse maggiore è il nuovo Frankenweenie; mi manca da morire la stop-motion!
Complimenti per l'ottima descrizione delle caratteristiche di Fassbender!