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Sguardi Notturni nasce a novembre del 2008. Esattamente il 13, un numero che a me piace. Moltissimo. 

Sguardi Notturni nasce in un momento particolare (come tutti riportano quando narrano dell’apertura del proprio blog): di lì a pochi mesi mi sarei laureata; stavo scrivendo la tesi magistrale; non avevo la benché minima idea di cosa fare nella vita; sapevo solo scrivere. O, meglio, amavo solo scrivere. 
Decido, così, di unire le due cose che mi riguardavano in quel periodo: il cinema e la scrittura. Da due anni, ormai, l’università mi impegnava studiando, ma anche scrivendo: ogni esame si componeva di un orale e di un saggio da me realizzato. E questa continua attività di studio, ricerca e citazione mi aveva fatto venire voglia di scrivere anche al di fuori dell’Accademia, scrivere per me e a partire da idee solo mie.

Scelgo il nome: Sguardi Notturni. Perché? Non perché fossi un animale così notturno, tutt’altro: sono convinta che il mattino ha l’oro in bocca - e di notte ho sempre amato dormire. Anche perché, per me almeno, la notte non porta affatto consiglio, ma solo pensieri pesanti e inutili, ho paura del buio e bla bla bla. 
Il Notturni si riferisce alla sala cinematografica, l’unico buio che non mi mette paura, e gli Sguardi che apriamo nel buio della sala cinematografica sono quelli più attenti e vivi. 
In altre parole, anche in nome della tesi che stavo scrivendo e che tuttora sottoscrivo, gli Sguardi Notturni sono gli sguardi più attenti sulle cose, gli sguardi alle cose che non tutti vedono o notano, gli sguardi su mondi altri, quelli fantastici, quelli dell’immaginazione. 

Per questo, in breve, il blog si è composto non solo di post sul cinema, ma anche sui libri e i fumetti e le serie tv e le opere d’arte: lo sguardo attento riguarda tutto. Riguarda la capacità di osservazione e il saper analizzare le cose a fondo. E così, gli sguardi notturni sono diventati anche sguardi sulla vita quotidiana, sono gli sguardi sulle cose di tutti i giorni che, ben osservate e anche sviscerate, assumono senso e diventano immortali e ferme anziché effimere e sfuggenti. 

Dietro questo modo di vedere, il blog è cresciuto (o forse è diventato più bambino e meno adulto!), ha cambiato forma e mutato interessi. Mi sono trovata ad affrontare sempre meno analisi di opere d’arte e sempre più riflessioni, nate - sì - da letture e visioni, ma con guizzi più liberi e meno saggistici. Non so se sono davvero creativa, ma sto riportando tutto alla mia passione originaria, quella di scrivere piccoli racconti di vita, che è forse la cosa che mi ha guidata dove sono ora fin da quando ho scoperto che mi piaceva scribacchiare. In altre parole: la vita. La vita vera con cui ci si sporca le mani. E l’Arte non come sfoggio o vuoto esercizio di stile, ma come specchio, contraltare, metafora, fotografia, poesia della realtà.  

Il mutamento del blog è sicuramente legato alla vita vissuta al di qua dello schermo, quella che ho un po’ riassunto (sicuramente male) in questo post


Qui troverete le cose mi piacciono. E il mio tentativo di arricchire e arricchirmi l’esistenza con uno spazio dedicato alla Bellezza. Troverete tante parole, spesso inutili, ma sincere: e scritte dal cuore e con il cuore. 

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