The Walking Dead, terza stagione: finale
ATTENZIONE: SPOILER sul fumetto e sulla serie televisiva.
Anche la terza stagione
di The Walking Dead è giunta al termine e nel peggiore dei modi. E
con "peggiore" non mi riferisco a situazioni catastrofiche
intervenute a sconvolgere la trama, ma ad una analisi dell'insieme:
la terza serie di The Walking Dead, dopo un inizio esaltante e alcune puntate di grande impatto (come la terzultima) chiude i battenti con un pauroso
calo di tono, che sconfessa sia gli alti vertici delle altre due
stagioni, sia l'elevata qualità del fumetto.
Comprensibilissima la volontà di
modificare la trama nel passaggio da un mezzo di comunicazione
all'altro e di far prendere alla storia televisiva sentieri
leggermente diversi rispetto a quelli della graphic novel (altrimenti, se fosse tutto uguale, che divertimento sarebbe?).
Ma, in chiusura di terza
stagione, ci si accorge delle numerose pecche che la storia e la
regia hanno avuto.
La prima stagione è
stata bella da far paura. La seconda terribilmente meravigliosa: ci
aveva sconvolti con il montare della follia di Shane, sfociata nel
suo omicidio da parte di Rick e nella sua successiva zombificazione;
avevamo visto Rick impazzire lentamente e chiudere la serie con le
sue parole: "Questa non è più una democrazia!";
eravamo rimasti a bocca aperta scoprendo che la piccola Sophia,
scomparsa da tempo, era tra i tanti zombie nascosti nella fattoria di
Hershel; avevamo assistito alla terrificante sequenza notturna
dell'assalto degli zombie alla fattoria. Per non parlare della scoperta
fatta sul finale della serie a proposito dell'infezione: non occorre
essere morsi per diventare zombie, basta morire. In altre parole, un
vero crescendo di emozioni e paura.
La terza stagione, per la
prima volta di sedici puntate, è molto diluita e questo, di sicuro,
ha ammazzato il ritmo incalzante delle precedenti serie. Diluendo, la
storia si è fatta psicologica. Il che non è errato, dato che il
fumetto è un vero e proprio trattato di psicologia. Tuttavia, se
l'analisi della psiche dei personaggi, nel fumetto, passa sia
attraverso i dialoghi che, soprattutto, attraverso l'azione e scene
molto forti, nella terza stagione della serie tv si è tutto ridotto
a dialoghi molto statici. Basti pensare che è maggiormente
attraverso le azioni che nel fumetto si fa filosofia, aggiungendo ad esse brevi dialoghi fulminanti (un esempio: Rick comprende che
gli zombie sono le persone che non hanno accettato di cambiare e di
divenire spietate per difendersi, sopraffatte dall'epidemia solo
perché rimaste umane).
Inoltre, se finora i
cambiamenti tra fumetto e serie erano stati sempre molto azzeccati e
sconvolgenti, nella terza serie si rivelano poco calzanti.
Nel fumetto,
il Governatore attacca la prigione e, durante la distruttiva
sparatoria, uccide Lori e al piccola Judith. Nella quarta puntata
della terza serie, Lori muore di parto, in una sequenza che lascia
molto a desiderare. Tyreese, nel fumetto, è un personaggio
monumentale, un padre che non esita a colpire alla testa la figlia
suicida, un uomo che si fa in quattro per il gruppo e che al momento opportuno non esita a sacrificarsi. Lo stesso attacco alla prigione da
parte del Governatore avviene entro pochi volumi e poche pagine, con
una violenza inusitata che sa penetrare il lettore. Visto che siamo
in vena di spoiler, nel fumetto, all'assalto del Governatore,
sopravvivono solo Rick, Carl e Michonne. Andrea e Dale avevano lasciato il carcere assieme a Glenn e ad un'aspirante suicida Maggie.
Il Governatore muore in poco tempo.
Ora, invece, salvandolo
alla fine della serie, gli autori hanno lasciato aperto uno scenario
che non può che allungarsi oltremisura senza suscitare tensione, a
meno che non tirino fuori dal cilindro il colpo di scena dei colpi di
scena.
Inoltre, sul finale della
sedicesima puntata, ci lascia un personaggio importante, Andrea.
Nonostante questo, la scena della sua dipartita non ha bucato lo schermo. Andrea non vuole
diventare zombie e, invece di attendere che la febbre la consumi, si
spara. Ora, è chiaro: è lo scotto che ha pagato per essere stata
sciocca, aver creduto nel Governatore e non averlo ucciso a tempo
debito. Eppure, la sequenza ha lasciato indifferenti. Di impatto molto
più grande è stato scoprire che Merle era diventato uno zombie dopo
aver decimato gli uomini del Governatore.
Il finale, blandissimo,
quasi senza cliffhanger, ci mostra un Rick inverosimilmente
rinsavito, che ospita persone nuove nel proprio gruppo dopo aver
passato la vita a inculcare a Carl che non bisogna fidarsi di
nessuno. L'unico, misero elemento di disturbo è dato dal fatto che,
sull'ultima azione inspiegabilmente caritatevole, Rick non vede più
la moglie: forse ha sbagliato?
I confronti fatti tra fumetto e serie tv non vogliono giudicare il fumetto migliore della serie. Ad esempio, la seconda stagione è stata molto diversa dalla storia a fumetti: eppure è stata grandiosa, pregna di alcune trovate che spesso hanno superato le pagine della graphic novel. Semplicemente, dalla terza stagione, fumetto e tv hanno iniziato ad allontanarsi per obiettivi e intenti.
L'impressione avuta è
che, con la seconda stagione, gli autori si siano spinti molto vicino
alla crudezza e alla crudeltà spiazzante del fumetto, dove non
valgono le leggi di genere (dove può morire un neonato, in barba al
gusto della morale, o dove una Carol può decidere di suicidarsi
lasciandosi divorare da uno zombie): la piccola Sophia zombificata,
Rick che ammazza esseri umani senza pensare, Rick che ammazza il suo
migliore amico e si autoproclama dittatore del gruppo non erano scene
di facile digestione per il pubblico più vasto e meno avvezzo alle
pagine a fumetti. La terza stagione è diventata alla portata di
tutti: ma la sperimentazione è venuta meno e anche il mordente. Speriamo che The Walking Dead possa riprendere il sentiero lasciato in vista della quarta stagione.
Commenti
Comunque anche a me è venuta voglia di leggere il fumetto!!
@Vele: purtroppo non riesco a comprendere il motivo di questo declino. The Walking Dead ha sempre mantenuto altissimo il proprio ritmo, anche in molte puntate della terza stagione. Questo finale non me lo spiego proprio. Il fumetto è una perla ;)... consigliatissimo!
Si fa presto a parlare di declino. E' evidente che questa stagione sia stata solo un modo per allargarsi a nuovi orizzonti.