Georges Seurat



Il due dicembre del milleottocentocinquantanove nasceva Georges Seurat.
Neoimpressionista, postimpressionista, puntinista. Tante le definizioni che accompagnano il suo nome e tuttavia qualcosa sfugge. 
Seurat e le sue ricerche ottiche, Seurat e la scienza, Seurat e gli studi sui colori complementari. Seurat e i puntini. Ma non sempre solo puntini. Anche macchie, un continuo picchiettare di colore sulla tela.



Eppure, nonostante tanto studio e tanta scienza, Seurat ha qualcosa di magico.
Le sue opere appaiono sospese. C'è un non so che di onirico in quei personaggi simili a statue eppure evanescenti - da lontano un unico corpo, un'unica forma, e da vicino un esplodere di macchie e un dissolversi di ogni oggetto in un caleidoscopio di colori. 
Seurat, un puntino - davvero - nella storia, andato in pasto alla sua esistenza per una strana febbre a trentadue anni appena, ecco, Seurat, come gli altri suoi compagni post-Monet, post-Renoir e post-Degas è stato un anello di congiuntura con le avanguardie. Nei suoi quadri, con l'istinto dell'occhio, si leggono tante anticipazioni che poi il Novecento avrebbe fatto proprie. 
La magia: l'incantesimo che annulla tutti i puntini, tutte le macchie, solo se si fa qualche passo indietro.
Tanta scienza e tanta magia. Come il cinema - nato tra chimica e fisica, ha dato vita ai sogni e alle fantasticherie più grandi del mondo.


Commenti

GIOCHER ha detto…
Ne vidi un 'antologica a Bergamo anni fa. Condivido completamente!
Veronica ha detto…
Deve essere stata bellissima! Io non ho mai visto Seurat dal "vivo" e mi piacerebbe tanto vedere i puntini che svaniscono...
Vele Ivy ha detto…
E' vero che ha qualcosa di magico. Nonostante le scene dipinte da lui siano realistiche, sembrano quasi delle illustrazioni da fiaba. Una sorta di realismo magico!
Bianca Botes ha detto…
Mi piace molto il tuo blog ,lo trovo molto interessante !
Un caro saluto Bianca