Mari e laghi




Ci sono mari e mari. Laghi e laghi. Mari e laghi. 

Ci sono date come questa, il 30, che per me hanno un significato importante. Il 30 è, per me, rivivere ogni mese il mio anniversario di matrimonio. Poi, però, ci sono date che coincidono. Stranamente. 

Il 30 luglio di due anni fa vedevo per l’ultima volta una persona che mai avrei immaginato di poter vedere per l’ultima volta. Oggi, così, di fronte al mare, pensavo al mio anniversario di matrimonio, pensavo al mio parto e pensavo a quella persona che due anni fa ho visto per l’ultima volta. Mio padre, poi, mi ha chiesto se fosse oggi l’anniversario della dipartita della mia bisnonna, avvenuta diciotto anni fa. Io ho detto sì. Ma poi non è che ne fossi proprio convinta. Perché mi sono confusa con altre date, il 29 luglio e il 29 giugno, il 19 luglio di tre anni consecutivi, il 20 luglio. C’è stato un affastellarsi di anniversari, pensieri, eventi, persone arrivate e andate: il mare in cui mi trovavo a galleggiare è diventato infinito, ben più grande di quello che realmente è sulla superficie terrestre. Per non perdermi - perché nelle date e nelle coincidenze c’è da perdersi, eccome! - ho messo tutto in un lago: è una superficie acquatica ben più ristretta, visibile con un solo colpo d’occhio, controllabile, forse, anche laddove in realtà non c’è proprio nulla di controllabile. Semmai, c’è un filo con cui io lego gli eventi per non lasciarli disperdere nel caos dell’esistenza. Cerco di dar loro un senso. Di tenerli stretti a me. Forse è per questo che, pur amando il mare, spesso preferisco il chiuso di un paesello lacustre: perché quel mare infinito che mi agita ho bisogno di contenerlo. 

Commenti