Il diario di A.d.A - pt. 3

Le persone piccole non fanno che adattarsi. Le persone che rimangono bimbe devono solo inventare qualcosa che sia alla loro portata, un mondo nuovo, speciale, magico.

A.d.A, che sono io, ancora non riesce a capire come l'esserino verde e antipatico sia riuscito ad entrare nella sua stanzetta. Ha chiuso la porta e zampetta qua e là.

"Forse dovresti andartene, piccolo esserino verde con la casetta addosso!"

E all'improvviso... la tartaruga fa gli occhi a fessura. Diventano due linee sottili sottili e A.d.A si sente un po' a disagio.

"Vedi come ti guardo? E' perché non sei per niente educata..."
"Ma io sono educata!"

E all'improvviso... gli occhi della tartaruga diventano due trinagoli e le iridi due palloni neri neri e grossi grossi pieni di uno sbaldordimento infinito.

"No che non lo sei! A differenza di me, che viaggio con la casetta addosso, tu te ne rimani dentro alla tua stanzetta e non esci mai, né viaggi, né pensi di muoverti e conoscere il mondo!"

Allora io, che sono A.d.A, inizio a sforzare la faccia, voglio che gli occhi vengano a forma di fessure orizzontali, voglio sgridare anche io la tartaruga come lei ha fatto con me, ma...

... riesco a sfornare due occhi a forma di cuore.

Così lei potrebbe equivocare. Io non voglio bene a quest'esserino verde antipatico che ha invaso la mia casetta.

La tartaruga prende a ridere, mentre i suoi occhi assumono la forma esplosiva dei raggi del sole.

Ride a crepapelle e io, in quanto A.d.A, proprio non lo sopporto!

"Che hai da ridere?" e ancora mi sforzo perché gli occhi sembrino due fessure, ma niente, sono due cuori!

E con le lacrime agli occhi - due piccole lacrime verdi - la tartaruga dice: "Al posto degli occhi hai due sederi!!"

Così, la bocca mi diventa una fessura orizzontale, ma non solo orizzontale. Inizia a pendere giù, piano piano e poi ancora più giù, fino ad essere tutta attorcigliata e brutta come una ciabatta. Senza sforzo gli occhi prendono la forma di due gocce, di due lacrime, forse, e degli ultrasuoni iniziano a fuoriuscire dalla mia bocca, e i vetri vanno in frantumi e gli specchi cadono e i fogli volano via e... e... e...

"Basta, A.d.A, BASTA!"

In un baleno, solo silenzio.

"Non puoi regire così ogni volta che vedi qualcuno..." l'esserino verde si fa serio e silenzioso "altrimenti, quando busserà l'Assassino alla tua porta, tu cosa farai?"

Con il moccio al naso e le guance pendule io, che sono A.d.A, alla parola Assassino, inizio a piangere sommessamente.

Scuoto la testa e i capelli vanno qua e là... "Non c'è nessun Assassino! No No!"

Ma sia A.d.A che la tartarughina sanno che non è così.

Commenti

AnoNymous ha detto…
Ehi, mi raccomando, non abbandonare questo racconto "a puntate"... Ho bisogno di sapere come continua!!
Sei grande ;)
Veronica ha detto…
Tranquillo!

Il fatto è che non voglio scrivere su A.d.A. la prima cosa che capita. Devo pensarci ben bene! E poi un po' di attesa non guasta mai!!