PENSIERI SPARSI ALLA FINE DELL’ANNO



Ho iniziato la giornata infilandomi il maglione al contrario dopo aver ben controllato dove fosse l’etichetta. Ne ho riso, per fortuna. Non sono una che ride degli imprevisti, perché da brava ansiosa ho bisogno di avere un ferreo controllo su tutto. Decidiamo di seppellire tutti i contrari con una risata! 
Non sono nemmeno tipo che festeggia San Silvestro e il Capodanno: penso solo che siano un giorno dopo l’altro, non una soglia. E, se vogliamo, possiamo trovare la soglia in ogni notte e in ogni alba. Però colgo giusto l’occasione di oggi, 31 dicembre, per dire che si ha bisogno di poche cose, in fondo. Un po’ di sole - o un po’ di pioggia, in base alle proprie inclinazioni- di un pasto caldo, magari una passeggiata mattutina quando ancora tutto tace e la propria famiglia attorno a un tavolo. Ogni anno porta con sé cose belle e cose brutte. E non è che chiudendo e aprendo un anno ci troviamo di fronte a una tabula rasa: tutt’altro. 
Domani mio nonno avrebbe compiuto 100 anni. Anzi, proprio perché non esistono tabulae rasae, domani, primo gennaio, mio nonno compirà cento anni. 
Del 2019 non lascio niente, mi porto dietro tutto, cose belle e cose brutte, persone perse e progetti e propositi. Perché sono così, non esistono anni, semmai solo date da ricordare nel bene e nel male. In quelle date importanti, per me, si ripete qualcosa, si ripete l’evento: un evento sempre uguale nei ricordi ma comunque diverso nell’approccio mnemonico, perché su esso ragiono - e il ricordo è così un evento vivo che porto con me sempre. Il tempo e le celebrazioni comandate sono solo un modo che l’uomo ha trovato per sconfiggere il caos.

Semmai, l’unica cosa che mi auguro - e che vale per ogni giorno - è quella di trovare giovamento e alleggerimento dopo un evento importante, che sia poco felice o che produca sovrabbondanza di felicità. Mi auguro di trovare il tempo per distaccarmene, capirlo, capire di avercela fatta. Un po’ quello che fa la tisana di limone e alloro dopo una scorpacciata. Ti riporta a te stesso, ti fa digerire tutto, anche i sassi, e ti rende pronto per ricominciare da capo. 

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