Calendario dell'Avvento #8 - ALBERO

Il popolo di internet e delle più o meno influenti fotografe di vita casalinga (poco) vissuta ha fatto l’albero praticamente il 15 agosto. Tutti alberi uguali, tutti fotografati allo stesso modo, tutti con le decorazioni degli stessi brand opportunamente sponsorizzati. Insomma: alberi di Natale trasformati in puro marketing. Il Natale trasformato in puro marketing. 
E che non lo sapevi, prima? Certo che sì. 
Ma ormai questa indigestione di foto - tutte uguali, ribadisco - ti fa andare a noia tutto, persino un momento magico come il Natale. Contestualmente alle foto di alberi di Natale che mi si paravano davanti anche aprendo il frigorifero, mi sono ritrovata in classe con una collega di Religione che ha un magnetismo particolare - ogni volta che dice qualcosa sto lì ad ascoltarla incantata. In sala professori ha specificato che lei non fa l’albero, fa solo il presepe: mette solo un piccolo abete finto simbolico e nulla più. Ha poi aggiunto che l’atmosfera natalizia, con tutte le città addobbate, le piace particolarmente: però lei addobba solo l’8 dicembre. E toglie tutto il giorno della Candelora. Come da tradizione, direi. Una tradizione vera, che va oltre il consumismo che ci impone di pensare al Natale già d'estate e di togliere tutto il 6 gennaio, data in cui, invece, spuntano i bikini.
Quindi, nel calendario dell’avvento dell’8 dicembre trovo indubbiamente non solo l’albero di Natale ma tutte le decorazioni del caso, in particolare il presepe, che è la cosa che più mi piace, da sempre - perché il presepe suscitava in me frasi, racconti, storie e un continuo confronto con la mia immaginazione.
Ma non trovo solo questo, ecco. Trovo un concetto: less is more. Quest’anno pochi addobbi ma buoni. Poca opulenza. Minimalismo. Il Natale è un fatto strano. Ti deve mettere a contatto con sentimenti veri e puri - la nascita, di qualsiasi cosa voi vogliate, il calore familiare, gli affetti, gli affetti presenti e quelli che purtroppo mancano, ma di cui sentiamo ancora e nonostante tutto il calore e la protezione. Eppure ci troviamo a coprire tutto ciò con l’esagerazione di luci, addobbi, orsi polari semoventi, fuochi d’artificio, pranzi e cene luculliani che ci impegnano per giorni e notti, regali da impacchettare e tu che trovi il parcheggio in doppia fila imprecando contro il mondo che esce a fare shopping natalizio nel tuo stesso momento... ecco: sembra quasi che vogliamo dimentiacare il sentimento vero e puro di questo giorno con un sedimentarsi parossistico di elementi. Forse perché il sentimento in questione ci mette paura e farci i conti è troppo impegnativo. Quasi avessimo timore di trovarci faccia a faccia con le persone e con la nostra famiglia. Faccia a faccia con Gesù bambino che nasce in una mangiatoia, in una situazione politica e sociale non troppo diversa da quella di tanti bimbi di oggi. 

Ecco: nel mio calendario trovo l’essenziale. E l’augurio di sapermi trovare a lume di una sola piccola candela di fronte a ciò che di più vero ho: il cuore, la famiglia.

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