Calendario dell'Avvento #13 - SERIE TV SOTTO IL PLAID CON LE LUCI ACCESE
Ho pensato di aprire la casella del 13 dicembre e di trovare qualche serie tv interessante, nonché dispensare consigli su quali guardare durante il periodo natalizio, visto che è costellato di giorni festivi e adatto a raggomitolarsi sotto chili di pile per fare la spola tra la tv e le luci dell’albero. Sempre che una tombolata non richieda la vostra presenza.
THE BOYS. Una delle serie tv più scorrette che abbia mai visto. Una che rovescia i canoni. Una che ti colpisce a ogni inquadratura. Come sarebbe il mondo se i suoi supereroi, osannati da tutti, in realtà agissero alla stregua di una massoneria che muove le fila del mondo affinché l’ordine costituito rimanga tale? E se quei suepreoi in realtà fossero un crogiolo di vizi e crimini? In altre parole, se i supereroi fossero i veri cattivi? E che accadrebbe se un gruppo di normalissimi esseri umani senza alcun potere decidessero di sconfiggere quelle figure olimpiche per nulla limpide? La risposta è una soltanto: guardate the boys e vi divertirete.
GOMORRA. In particolare la quarta stagione. Che io considero tra le più accattivanti e tra le più vicine a una tragedia greca. Linguaggio cinematografico alto, sceneggiatura altissima.
CHERNOBYL. Se volete guardare un horror, guardate Chernobyl. Sì, è il resoconto di quanto accaduto alla centrale nel non troppo lontano 1986. Ma vi assicuro che è un horror; la musica, la fotografia, intere sequenze tese e al buio sono tutte ascribivili ai codici dell’horror. Peccato che tutto sia avvenuto per davvero, cosa che rende l’horror ancora più horror.
ROCCO SCHIAVONE. Non ho parlato della terza stagione, ma Rocco non delude mai. Sempre più cupo, sempre più disincantato, sempre più stanco. Con un finale di stagione bellissimo ma anche terribile per tutti i fan che vogliono solo sapere.
SUBURRA. In attesa della terza stagione, perché non fare un ripasso delle prime due serie? Io lo feci due anni fa con la prima, troppo bella per essere vista una volta sola. Un po’ come Roma.
1994. Francamente è il consiglio che do a me stessa. Attendo le vacanze di natale per dare sfogo alle attese che hanno creato in me 1992 e 1993, tra le migliori serie degli ultimi anni. Una storia che già conosciamo, la scalata di Berlusconi al potere e Mani pulite. Ma il racconto così svolto, tra lo storico e il punto di vista di personaggi inventati, rende tutto distopico. Il punto è che ciò che sembra un film distopico degli anni Ottanta è ciò che è già avvenuto e che ancora informa il nostro presente. Un’operazione geniale: che rende il tutto ancora più godibile.
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