La città verrà distrutta all'alba
Titolo originale: The Crazies - Anno: 2010 - Nazionalità: USA - Genere: Horror - Regia: Breck Eisner
Il film di cui parliamo
oggi non è il classicone di Romero del 1973, ma il remake del 2010,
girato da Breck Eisner. Da quel che si legge in giro per il web,
Romero si è complimentato con Eisner per aver realizzato un buon
film, con una reinterpretazione della storia adatta ai tempi che
corrono.
Del resto, sono passati
quasi quarant'anni tra il film di Romero e quello di Eisner e che
scenari e obiettivi cambino è naturale. Questo dimostra che
l'argomento "contaminati" (come nel caso del film) o
"zombie" è facilmente declinabile e si presta sempre a
nuove suggestioni. Lo abbiamo visto anche con il recentissimo Diary of The Dead dello stesso Romero, film con cui il regista ha
raccontato gli zombie ai tempi di Internet. Anche Zack Snyder si è
cimentato con il remake del romeriano L'alba dei morti viventi. Ma,
anche in questo caso, le cose sono cambiate: gli zombie di Snyder, ad
esempio, hanno iniziato a correre, forse memori di qualche
contaminato centometrista (probabilmente quelli di Boyle in 28 giorni
dopo); per non parlare delle scritte finali del film, girate con un
vedo/non vedo da videocamera digitale non professionale: ovvero,
quando l'apocalisse diventa il modo per stare in continuazione con
una macchina sull'occhio a riprendere anche la morte.
E La città verrà
distrutta all'alba di Eisner non fa un'operazione tanto diversa:
quello che il regista evidenzia in questo caso è un altro aspetto
dell'odierna comunicazione, vale a dire il controllo dell'esercito
sui cittadini americani. Nel film, il suddetto controllo avviene
attraverso un video radar da aereo militare: tuttavia, si tratta di
un radar completamente spersonalizzato, senza alcun pilota dietro,
quasi a dimostrare quanto oggi, noi tutti, siamo costantemente
monitorati da un occhio onnisciente e privati della possibilità di
nasconderci. Quel mirino che subito individua le persone -
contaminate o no - non è molto diverso da un Google Maps; ed è
realtà se pensiamo ai satelliti militari.
Questo per dimostrare
quanto i registi americani, anche laddove si prefiggono la produzione
di un B-movie come poteva essere questo remake, soprattutto in caso
di contaminati e zombie, non esitino a raccontare le sfaccettature
della società americana e dell'animo umano.
Un aereo militare, carico
di un'arma biologica, cade in un fiume e contamina l'acqua. I
cittadini di Ogden Mars che la bevono in breve si ammalano e
subiscono una metamorfosi agghiacciante: impazziscono. Il titolo
originale del film, infatti, è The Crazies. La violenza a questo
punto esplode: il marito finora docile dà fuoco a casa, moglie e figlio; il medico
legale scuce e ricuce i vivi; chiunque brandisce fucili o coltellacci; l'esercito, razionalmente, invece,
cerca di risolvere la situazione, ma lo fa con lo stesso metodo dei
pazzi: uccide indiscriminatamente tutti, contaminati e non, per paura
che il contagio possa propagarsi oltre i confini della città. E,
infatti, la città verrà distrutta all'alba da un'esplosione
atomica.
Eisner riesce a
controllare bene i tre diversi piani del film, quello dedicato ai
protagonisti, lo sceriffo e sua moglie, che tentano di fuggire e
salvarsi in ogni modo, quella dei crazies che si moltiplicano e
quella dei militari che devono ripulire la zona, spersonalizzati e
disumani con le loro maschere senza volto. Eisner, nel destreggiarsi
bene, si mantiene rispettoso nei confronti di Romero e, allo stesso
tempo, aggiunge rimandi al mondo del fumetto. Di un fumetto in
particolare, anzi: Crossed.
Crossed (2008) non è un fumetto
per chi ha lo stomaco debole. La storia trattata esplode in una
violenza inusitata e, a volte, esagerata. Ma la sceneggiatura e
l'idea alla base del plot sono formidabili e fanno comprendere quanto
Romero abbia influenzato il mondo dell'arte per immagini: e, allo stesso tempo, Crossed ha influenzato iconograficamente il film di Eisner. In Crossed,
ad un certo punto, senza un perché, scoppia la pandemia. Non ci sono
zombie, ma scrociati, esseri umani con un preciso segno sul volto
(una croce di sangue) che commettono le violenze più pure ed
efferate che l'uomo possa concepire. Neppure gli animali sono così:
perché solo l'uomo, in un momento di follia, può pensare di fare
del male ai propri simili o a coloro ai quali ha voluto bene. I
"vivi" fuggono e si nascondono in ogni modo; la loro mente
non è più lucida, braccati come sono dagli scrociati; cambiano modo
di agire e pensare, cercando di rimanere umani.
Eppure c'è qualcosa che
disturba in maniera devastante in questo Crossed: gli scrociati non
sono zombie, non sono morti privi di cervello. Gli scrociati parlano
e pensano, agiscono in gruppo e si organizzano, ma lo fanno con
il solo fine del sangue. E dov'è la differenza con l'uomo "normale"?
Fondamentale è un
passaggio del fumetto:
Erano tutti gli
aspetti peggiori dell'umanità amplificati centomila volte, ma niente
di più. Da dove venivano?
Da noi.
Erano ogni bruto. Ogni
sadico. Ogni stupratore, pedofilo e torturatore. Ogni pulitore
etnico, serial killer, zelota, tiranno, assassino nel nome di dio.
Ogni terrorista e attentatore. Ogni sorridente criminale eletto dal
popolo. Ogni crudele genitore di merda che non avrebbe mai dovuto
avere figli. E qualsiasi cosa cattiva e degradante che un uomo o una
donna siano costretti a fare per affrontare il male. I segni visibili
sul volto non sono che l'immagine degli squarci sulle nostre anime.
Da Crossed, di Garth Ennis e Jacen Burrows.
Sulla stessa cosa, anche
se con meno profondità, riflette anche il The Crazies di Eisner. Un
prodotto interessante, compatto, coerente, con una buona dose di
sobbalzi sulla sedia e con quel pizzico di inquietudine che lasciano
certi film quando, pur paradossalmente, parlano di noi uomini.
Commenti
La città verrà distrutta all'alba al confronto è una bambinata, ma non mi era comunque dispiaciuto.