FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA - Cinema and Advertising: Joel Schumacher directs Campari
Joel Schumacher è ospite
al Festival del Film di Roma con lo spot pubblicitario che ha girato
per la Campari.
All'evento sono state
proiettate due versioni dello spot,
una da trenta secondi, quella che effettivamente sarà trasmessa in tv, e il director's cut, molto più lungo. È lo stesso Schumacher in sala a bollare con un "too short" la prima versione della pubblicità.
una da trenta secondi, quella che effettivamente sarà trasmessa in tv, e il director's cut, molto più lungo. È lo stesso Schumacher in sala a bollare con un "too short" la prima versione della pubblicità.
Lo spot apparirà breve
in tv per motivi legati ai costi dei passaggi televisivi. E la
brevità farà perdere al piccolissimo film molto dell'autorialità
del regista. In fondo, il director's cut non è poi così lungo, a
malapena sfiora il minuto. Ma l'impianto è completamente diverso, la
regia è più articolata, così come il montaggio; la musica è più
appassionante e coinvolgente, effettivamente drammatica, al contrario
della musica da semplice réclame che si trova nella versione
"ufficiale" dello spot.
Schumacher ha detto di essersi ispirato alla
filosofia di Gotthold Lessing, secondo cui l'attesa del piacere è già
di per sé piacere, se non migliore del piacere stesso. E così il
regista, per tradurre in termini pratici un concetto astratto, decide
di mettere in scena i preparativi per una festa. Ci si trova in una
grande e antica villa, i personaggi portano abiti da Settecento
francese, corsetti, grandi parrucche, riccioli e redingote.
L'abbigliamento è futuristico e la moda del Settecento viene
svecchiata e resa più giovane e moderna perché i convitati si passano di mano in mano bicchieri di Campari. Tutti sono in fermento e in agitazione,
preparano la tavola, sistemano le luci, le donne si fanno stringere i
corpetti dagli uomini. A questo punto si inserisce la frase ad
effetto, la riflessione sull'attesa del piacere, accompagnata
dall'elegante gesto del protagonista del film, un bel ragazzo in
giacca nera, unico elemento comune in tutta la pubblicità assieme al
bicchiere di Campari.
Il dibattito si è presto spostato sul rapporto tra grandi registi e pubblicità. E Schumacher
ha risposto semplicemente che tutto è cinema, non importa cosa si
faccia, da dove si cominci e dove si arrivi.
Effettivamente, il
linguaggio delle immagini in movimento è nato con il cinema. Le
formule narrative televisive, gli spot pubblicitari e i videoclip sono semplicemente variazioni sul tema, che traggono il loro linguaggio
da quello cinematografico. Quando una di queste tre modalità di
racconto - televisione, pubblicità e videoclip - è realizzata con
coscienza del mezzo espressivo e delle tecniche filmiche, il
risultato è un piccolo capolavoro, spesso sperimentale, che può
dare molto anche alle narrazioni strettamente cinematografiche.
Ben vengano quindi le
commistioni tra autori cinematografici e linguaggi solitamente visti
come meno autoriali: in un mondo fatto essenzialmente di immagini,
meglio che queste siano governate da veri artisti del visivo, affinché l'educazione all'immagine passi per elementi che producono davvero pensiero.
Seguendo questo link troverete il video del backstage della pubblicità, con il commento del regista.
Ringrazio Marianna Lovagnini della D'Antona&Partners che mi ha fornito foto e video per ampliare questo post.
Seguendo questo link troverete il video del backstage della pubblicità, con il commento del regista.
Ringrazio Marianna Lovagnini della D'Antona&Partners che mi ha fornito foto e video per ampliare questo post.
Commenti
Amo per film come In linea con l'assassino e The Number 23.
Odio per i pessimi Batman Forever e Batman e Robin.
E.
E.