FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA - Franca la prima





Anno: 2011 - Genere: Documentario - Nazionalità: Italia - Regia: Sabina Guzzanti

Se gli applausi sono un buon indicatore del gradimento del pubblico, allora il documentario Franca la prima è stato particolarmente apprezzato: è stato uno tra i film più applauditi del festival, sia durante la proiezione che dopo. Sabina Guzzanti stavolta, almeno in parte, abbandona la politica e realizza un breve ma indicativo ritratto (poco più di un'ora) di Franca Valeri.
La Guzzanti si muove con un ritmo tutto suo, strizzando l'occhio, come già visto in Viva Zapatero, allo stile di Michael Moore. Ma nel caso di Franca la prima la figura della comica Sabina si tira volutamente indietro, lasciando spazio alla grandissima presenza scenica della Valeri: e anche quando con qualche battuta fa sentire la sua arte e la sua vena, la Guzzanti non eccede mai e lascia sempre spazio alla sua mentore.
In fondo, lo dimostra nell'arco di tutto il film, Franca Valeri è un'attrice dalla fortissima presenza, pur col suo corpo piccolo e con la sua voce ormai tremolante. Attira l'attenzione con ogni minimo gesto, apparentemente casuale eppure misurato. In questo la Guzzanti lavora bene, insinuandosi nella mimica, nella gestualità e nella voce affascinante di Franca Valeri. Spezzetta troppo le sequenze logiche, vagando da una parte all'altra non sempre in modo convincente, ma di sicuro questa frammentarietà dà maggiore forza al personaggio della Valeri. Ci troviamo così di fronte a schegge di ogni tempo e ogni luogo: le prove teatrali che Franca Valeri sta facendo ora, le prime riviste di cabaret su cui è comparsa, i film, il varietà televisivo. Di grande impatto le foto in bianco e nero risalenti al 1950, con una Valeri giovanissima e dalla smisurata bravura. Alle immagini "ufficiali" si alternano quelle dal taglio strettamente documentaristico che seguono l'anziana attrice in viaggio sul treno, durante un suo spettacolo teatrale e, infine, durante l'occupazione del cinema nel quartiere di San Lorenzo e del teatro Valle a Roma. Nodale il momento in cui la Valeri riflette sull'essere donna: si è appagate solo se lavoratrici e madri? Solo se si ha un compagno? Quale è il ruolo della donna? E la risposta mette a tacere ogni domanda: “io sono io”.
Franca Valeri viene analizzata per ciò che è, un'attrice dal taglio rivoluzionario, la prima donna comica, la prima a fare cabaret, la prima a realizzare una satira sociale e a creare personaggi femminili tanto parossistici quanto reali. La piccola grande donna è riuscita a realizzare macchiette esagerate facendo ridere un pubblico italiano ignaro di essere, oltre che oggetto di studio approfondito da parte della Valeri, vittima delle proprie risate.
Ma la Valeri permette alla Guzzanti di parlare anche di un tema caro ad entrambe: i tagli alla cultura italiana e, nel caso specifico, al teatro. Franca Valeri esordisce dicendo che non ha fondi per realizzare la sua commedia, da due anni in cantiere ma senza alcuna possibilità di andare in scena. L'occupazione di San Lorenzo e del teatro Valle diventa un modo per parlare di ciò che non va in Italia - e qui torna la Guzzanti che conosciamo - e per sottolineare, ancora una volta, la forza grandissima di Franca Valeri che, tra mille difficoltà, non smette mai di calcare le scene e di combattere.



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