Invisible Monsters - pt 2
E poi, ripensandoci col
favore e il consiglio del pomeriggio, della notte e della mattina,
capisci che Palahniuk, in Invisible Monsters, trova una soluzione a
tanto nichilismo. Anzi, ne trova due. Si tratta sempre di soluzioni nichiliste, ma di
grandissimo impatto e che, in qualche modo, fanno presagire la possibilità
di una ricostruzione.
La prima soluzione è inventare e reinventare storie. La storia di se stessi e della propria vita. Mettere un punto e andare a capo. Ricominciare a scrivere la propria (nuova) storia.
La seconda soluzione è ben più complessa. Di fronte all'unica
scelta dell'annullamento di se stessi e dell'identità costruita dal
mondo (celebre la frase del romanzo: "Niente di me è originale.
Sono il risultato dello sforzo di tutti quelli che ho conosciuto"), di
fronte al nostro sé composto solo da altri e da quello che vogliono
gli altri, l'unica scelta è amare.
Si sceglie la persona che
merita davvero il nostro amore, puro e incondizionato. Quella con cui
si condivide ogni istante e ogni centimetro del nostro pensiero e del
nostro stile di vita. La si sceglie fra milioni. La si sceglie e la
si ama.
E, paradossalmente,
quella persona da amare senza riserve è il riflesso di noi stessi.
Alla fine, Shannon fa una scelta precisa in favore di Brandy
Alexander. In lei, in lui, vede se stessa. Shannon rinuncia a sé per
amare Bandy. Ama se stessa attraverso l'amore per l'altro.
"Completamente e
totalmente, permanentemente e senza speranza, per sempre amo Brandy
Alexander.
E questo basta."
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