Cantando sotto la pioggia - di Angela Leucci, da Il Blog della Gazzella
Ecco il quarto post della collaborazione con Angela Leucci e il suo spazio, il Blog della Gazzella. Ovviamente, sul suo blog potete trovare il mio post a proposito del film Cantando sotto la pioggia, di Stanley Donen e Gene Kelly.
Cantando sotto la pioggia (Stanley
Donen/Gene Kelly, USA, 1952)
Perché uno le cose belle
della vita se le scorda spesso. Riguardando “Cantando sotto la
pioggia” non viene in mente lo stupro di Alex DeLarge in “Arancia
Meccanica” ma Mia Farrow e Woody Allen che ripassano questo film di
fronte a cibo indiano e champagne in “Crimini e misfatti”.
È facile comprendere
come Allen ami alla follia quest'opera che non è una mera pellicola,
ma pura poesia. È poesia di colore, di armonia, di sentimenti buoni
che prevalgono su quelli cattivi, contro l'ambizione immotivata e a
ogni costo. Tutti dovrebbero rivederlo, tutti coloro in cui è forte
il senso della giustizia e della meritocrazia, paroloni di cui tanti
si riempiono la bocca senza averne consapevolezza reale.
Dietro il bel sorriso di
Gene Kelly e il suo ritmo c'è ben altro. Non una semplice commedia
che ti permette di riconciliarti con il mondo – e già quello
sarebbe abbastanza – ma un modo per rivedersi al di là dello
schermo nei propri istinti primari, il diritto all'amore,
all'amicizia sincera e, nel caso di chi realizza arte, di regalare al
pubblico solo cose belle.
“Cantando sotto la
pioggia” è la storia di un fallimento, quello del film muto “The
dueling cavalier”, che nel passaggio al film sonoro risente della
voce stridula e gracchiante della protagonista femminile, Lina. Il
protagonista maschile Don Lockwood (Gene Kelly), aiutato dall'amico
Cosmo, decide allora di trasformare il tutto in un musical,
mantenendo la protagonista ma doppiandola con la voce della bella e
talentuosa Kathy Selden (Debbie Reynolds), della quale Don si è
innamorato a seguito di una serie di rocamboleschi incontri. Lina
però lo scopre e cerca di danneggiare Kathy, ma la verità è
destinata a trionfare, anche attraverso uno scherzetto che all'epoca
suonò davvero originale.
“Cantando sotto la
pioggia” rientra a tutti gli effetti nei canoni del classico: pur
essendo trascorso molto tempo da quando è stato girato, risulta
senza tempo. Un po' come l'amore, non passa mai di moda.
Angela
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