Jeff Nichols: dopo Take Shelter, Mud
Mud è il nuovo film di Jeff Nichols. Presentato a Cannes, sarà al Sundance il 19 gennaio prossimo. Uscirà negli Stati Uniti il 26 aprile e ha già una data d'uscita per la Francia. Ancora, purtroppo, nessuna notizia di una distribuzione italiana. Al momento, sono solo USA e Francia i Paesi che ospiteranno l'ultima fatica di Nichols.
Avevamo già amato e adorato Jeff Nichols con Take Shelter, un'opera tesa e sospesa, giocata su una psicologia raffinata e, allo stesso tempo, in grado di stringerti lo stomaco in una morsa per due ore di fila. Take Shelter ti dice: "non puoi far altro che guardarmi". Lo spettatore è costretto ad arrendersi alla tensione emotiva della trama e della regia, finendo per pensare come il pazzo (?) protagonista del film. Qui la mia recensione.
Take Shelter possiede una serie di elementi in grado di catturare come pochi film sanno fare: la bimba sorda, la pazzia che si fa strada in maniera inequivocabile e quasi naturale nel protagonista, sequenze e ambientazioni da fine del mondo, il ritmo di un horror. Nichols ha saputo creare un thriller pur non essendoci vero materiale per un thriller, ma "solo" quello per un dramma psicologico che può sorgere in chiunque nel momento in cui si accorge della preziosità che ha accanto: la famiglia. Pare, infatti, che Nichols abbia scritto la sceneggiatura del film proprio poco dopo il matrimonio e a causa dei continui spostamenti che il lavoro gli imponeva di fare.
Anche Mud, almeno dal trailer e dal poco che si sa sulla trama, ha molti punti in comune col thriller. Matthew McConaughey è Mud, un personaggio che vive nascosto su un'isola lungo il Mississipi. Trovato da due bambini, Ellis e Neckbone, Mud racconta loro il suo passato rocambolesco, quasi fosse un film d'azione: Ellis e Neckbone rimangono presto affascinati dall'uomo. Ed è a questo punto che Mud chiede ai ragazzini di aiutarlo a fuggire perché, a quanto pare, è braccato da qualcuno.
Il trailer ci mostra la classica provincia americana, quella dimenticata dal mondo ma immortalata da Nichols in splendide inquadrature cariche di colori, pregne di vita e, al contempo, quasi surreali per il loro eccedere e il loro uscir fuori dall'inquadratura.
Commenti
Sarà poi, per questo particolare post, che sono attratta dai drammi psicologici e sono certa di volere vedere questo film.
Quindi grazie Veronica!
Buona serata,
Lara
Grazie mille e a presto!
Con la tua descrizione mi hai fatto visualizzare le immagini dei fidanzatini di Peynet a cui sono molto affezionata.