I Croods
I Croods sono una
famiglia di cavernicoli. Fronte sporgente e piedi piccoli, hanno il
terrore di tutto quello che può capitare al di fuori della loro
caverna, ben chiusa da un masso che papà Grug si preoccupa di
incastrare nell'ingresso ogni sera. Tutto ciò che è nuovo, per
papà Grug, è male: la curiosità mette in pericolo e lo scopo
dell'uomo è quello di tenere la sua famiglia lontana da ogni
velleità di scoperta del nuovo. Ma Eep, la sua primogenita, ha una
curiosità difficile da arginare. La ragazza non sopporta di stare dentro la
caverna, non sopporta il buio. Finché, un giorno, i Croods non sono
costretti dalla storia della Terra a uscire fuori dalla loro caverna:
la Pangea si sta lentamente spaccando, dando vita a quello che è
l'assetto attuale dei continenti. Così, la famiglia di cavernicoli
si ritrova faccia a faccia col nuovo: perché, anche se non si
cercano, le novità arrivano da sole. L'evoluzione è prerogativa
dell'esistenza, specie in natura; e, a quel punto, occorre adattarsi al
cambiamento - o si muore.
L'idea della DreamWorks è
vincente e geniale. Per la prima volta, forse, un film d'animazione
non trae spunto da storie fantastiche o surreali ma da un evento
storico per nulla navigato (anche se di Storia vera e propria non si
può formalmente parlare, non essendo ancora nata la scrittura).
L'era preistorica non trova quasi mai riscontro nella storia
del cinema e narrare la rottura della Pangea diventa un elemento di
grandissima originalità. In più, la rottura della Pangea va a
incrociarsi con altre caratteristiche tipiche della preistoria, vale
a dire il passaggio dall'homo habilis
all'homo sapiens. I Croods, infatti, vista distrutta la loro caverna,
si mettono in cammino e incontrano un ragazzo, Guy, che, oltre ad
avere caratteristiche fisiche più simili agli uomini di oggi, è
davvero sapiens: lui possiede il fuoco, indossa le prime vesti davvero
funzionali, usa trappole per cacciare. In altre parole, grazie
all'intelligenza, Guy si è tirato fuori dalla condizione di cavernicolo.
Il fuoco, così, assume
doppia valenza. Tutti i cavernicoli hanno paura del buio, perché il
buio nasconde insidie. Ma, per proteggersi, i Croods si rintanano in
un posto ancora più buio, precludendosi qualsiasi possibilità. Una
volta scoperto il fuoco, invece, si può stare anche all'aperto,
perché la fiamma illumina e scaccia gli animali feroci. Ecco quindi
che la caverna chiusa diventa metafora della mente ottusa e che il
fuoco è metafora di intelligenza, curiosità, luce mentale.
Accendere la luce fuori aiuta a non avere paura, accendere la luce
dentro aiuta a ragionare e a sconfiggere soprattutto ciò che non si
vede, paranoie e fantasmi della mente. La luce mentale è
l'unica cosa che permette all'uomo di adattarsi agli eventi, di
sconfiggerli, di superarli e di fare in modo, infine, che siano essi -
gli eventi - ad adattarsi all'uomo.
Altro aspetto assai
interessante del film è l'attenzione nei confronti delle prime forme
di arte visiva. Autore dei dipinti nelle caverne è papà Grug.
Inizialmente retrogrado, Grug realizza dapprima opere nefaste:
tutti i suoi dipinti finiscono con la morte del protagonista;
imparando cosa sia l'intelligenza, Grug modifica anche i suoi
disegni, dando vita a opere più positive, fatte di racconti reali e
non di paure. L'aspetto artistico è effettivamente fondante e molto
azzeccato: in poche scene, gli autori del film ci hanno detto che
l'Arte è sempre espressione del proprio tempo e che essa non può
scindersi dalla Storia. Senza fuoco e senza scoperte tecnologiche,
l'Arte di Grug assume un significato, che muta sostanzialmente dopo
la conoscenza e l'acquisizione di nuove capacità fisiche, mentali,
manuali, sociali.
Un film molto carino, con
ritmo sostenuto che non annoia mai e che, oltre a divertire con
mirabolanti effetti, fa anche riflettere in maniera originale.
Indubbiamente, uno dei prodotti d'animazione più interessanti degli
ultimi tempi.
Commenti
Ah, e buona Pasqua, Vero!!
@Claudia: I Croods ha davvero alzato la qualità della DreamWorks, secondo me!
@DOC: Buona Pasqua a te, anche se in ritardo ;).
@Vele: Verissimo, è adatto ad ogni età! I bimbi si divertono, gli adulti possono riflettere... e viceversa! Buona Pasqua a te (scusa il ritardo!).