The Brave e La Luna
Anno: 2012 - Nazionalità: USA - Genere: Fantasy - Regia: Mark Andrews, Brenda Chapman, Steve Purcell
The Brave è il nuovo
film Pixar, anticipato dal bellissimo cortometraggio La Luna.
La particolarità di The
Brave è il sottotesto che aleggia per tutto il film. Merida è una
principessa, erede al trono e destinata ad essere sposa del principe
di un regno vicino. Ma la giovane è tale e quale alla sua cascata di
capelli rossi: ricci, ribelli, scompigliati, ingestibili. Non
accetterà mai di essere vinta da un principe nel corso di una
sciocca gara di tiro con l'arco.
Merida ha altri
programmi: vuole cavalcare, lottare, combattere, andare a caccia. In
altre parole, non ha alcuna intenzione di essere la classica
principessa Disney. Vedere The Brave fa capire come le cose siano
cambiate nell'immaginario collettivo.
Se, fino a circa quindici
anni fa, la protagonista ambiva a sposarsi col principe, oggi non è
più così. Fine ultimo della principessa non è più
essere moglie, madre e regina, ma donna in grado di combattere e di
essere autonoma. Su questo piano metatestuale, è possibile leggere
il rapporto tra Merida e sua madre, la regina Elinor: Merida è figlia dell'oggi, la
madre è la classica principessa del passato, quella che si rimette
all'ordine principesco e del marito. Ma con qualcosa in più. Elinor è precisa e ha indubbiamente intenzione
di perpetuare l'ordine costituito (fare della figlia una ragazza
educata, regina infallibile e moglie devota), ma è anche una donna
che cerca di placare il caos (maschile) attraverso regole tutte al femminile.
In realtà, scopriremo
poi, la regina non ha intenzione di imporre alla figlia un destino
crudele: vuole solo darle gli strumenti necessari per potersela
cavare con signorilità, eleganza e intelligenza in un mondo
governato dagli uomini – uomini che pensano a bere, a picchiarsi
e a giocare e che, seppur bambinoni, prendono le decisioni importanti. Per
questo occorre una donna che la sappia lunga: per farli ragionare.
Ciò che fa Merida è un percorso dalla ribellione nei confronti
della figura materna ad un'acquisizione di ciò che la donna (la
donna vera) è: un coacervo di controllo e autocontrollo per evitare
che l'ordine familiare, sociale o lavorativo si disperda. Altrimenti,
senza ordine, saremmo animali.
Ed ecco l'incantesimo. Merida tramuta
la madre in orso. Mossa geniale degli sceneggiatori: una madre che
diventa orso è, allo stesso tempo, quanto di più metaforico e
letterale possa esserci. Elinor diviene animale selvaggio
nell'aspetto e non riesce a controllare né i suoi movimenti, né il
linguaggio, per quanto cerchi di farlo; i mugugni dell'orso/regina
sono un chiaro emblema dell'incomunicabilità che diviene fonte di
caos. Ma l'orso è anche simbolo di ferocia: se noi uomini non
avessimo una ragione e non avessimo inventato delle regole, staremmo
ancora a comunicare per versi e grugniti, ad ucciderci a morsi, a
invadere il territorio altrui, a confondere le figlie con le madri, i
padri con i fratelli. L'uomo ha creato una serie di sovrastrutture
per sopravvivere al caos - sovrastrutture non sempre giuste e talvolta
disattese - ma rimane pur sempre un animale figlio della natura.
Il
film procede per negazione, spogliando i protagonisti delle sovrastrutture che hanno imposto: da
regina a madre a donna a femmina ad animale. Non siamo che questo. Il
climax finale, la lotta tra due orsi un tempo uomini, esplica in
maniera perfetta il significato di tutto il film.
La verità sta nel mezzo,
probabilmente: riuscire ad essere se stessi e a costruire il proprio
destino senza dover essere gratuitamente ribelli (alla stregua
di animaletti) e senza dover seguire regole rigide che non ci
appartengono.
Per quanto molto
criticata perché dalle idee troppo sterili, credo che la Pixar
sappia ancora costruire sceneggiature di una certa profondità: e lo
fa, certo, usando i classici cliché – forse non sempre
azzeccatissimi, forse presenti per attrarre un target di più
piccoli, ma sempre adatti quando si parla per metafore – e
proponendo diversi piani di lettura.
Anno: 2011 - Nazionalità: USA - Regia: Enrico Casarosa
La Luna è un
cortometraggio Pixar di Enrico Casarosa. Pochi minuti di altissima
poesia e di emozioni che non hanno parole. Tre personaggi che
usano un grammelot per comunicare. Un uomo, un bimbo e un vecchio.
Dalla barchetta su cui si trovano, lanciano l'ancora e agganciano la
luna. La luna è ricoperta da stelline luminose e i personaggi
sono tre spazzini del cielo. Il corto, con delicatezza, prepara una
grande sorpresa finale, quando si scopre il vero scopo del lavoro del bimbo, dell'uomo e del vecchio – uno scopo sognante, di sicuro impatto emotivo.
Casarosa costruisce una leggenda, una fiaba per i più grandi: perché
il satellite della terra cambia sempre forma? Be', basta guardare il
corto per annullare ogni forma di conoscenza e di razionalità e per continuare a sognare come
bambini.
La Luna sembra avere un
piccolo legame con The Brave, un legame che sta nel linguaggio:
animale nell'uno, grammelot nell'altro. In fondo, non siamo che
questo, noi uomini. Tentiamo di articolare parole per dire cose
sensate e razionali, ma spesso le parole non rispecchiano nulla del
nostro vero sentimento e del nostro pensiero più profondo.
Comunicare con le sole immagini o con un suono è forse più aderente
alla forma della nostra mente, al modo che abbiamo di sentire e "parlare" con le viscere: comunicazione primordiale, ma schietta e,
a volte, necessaria. La comunicazione del cinema.
Un piccolo assaggio:
Commenti
Mi riservo la lettura nell'eventuale post visione. :)
Per The Brave l'unica cosa che mi spiace è che continuando a raffigurare gli uomini in quel modo mi sa che lo diventeranno tutti davvero e sarebbe un peccato! C'è posto per l'intelligenza in entrambi gli universi....
Un salutone veloce!
Grazie infinite per il tuo commento e a presto!
Per una volta però devo cantare fuori dal coro, perchè mi ha un po' delusa. Dalla Pixar mi aspettavo qualcosa di più, mentre questo film non mi ha presa più di tanto... ne ho parlato nel mio ultimo post.
Però, "La luna"...!! Che meraviglia! Spero tanto vinca l'Oscar *___*
Nonostante la sua "semplicità" anche a me è piaciuto molto Brave, ma mi sono letteralmente innamorata del delizioso La luna, un concentrato di dolcezza e poesia.
Grazie ancora e a presto!
A presto, allora :).