Donne nell'arte: Alice Guy e Sofonisba Anguissola
Alice Guy |
Alice Guy e Sofonisba Anguissola sono
due testimonianze reali e tangibili che le donne sono in grado di
fare tutto. Possono svolgere qualsiasi attività, senza essere
migliori o peggiori degli uomini. Per quel che mi riguarda, non ho
mai visto alcuna differenza tra donne e uomini. L'unica sta nel
fisico e nella fisiologia. La mia tendenza è vedere unità e
somiglianze tra universo maschile e universo femminile. Mi piace dire
che siamo uguali e che le sole differenze che si possono cogliere
sono quelle, necessarie, tra individuo e individuo. E si può
aggiungere: nell'uomo c'è una più o meno netta componente femminile e nelle
donne c'è una più o meno netta componente maschile. Alice Guy e Sofonisba
Anguissola sono due donne che hanno aperto la strada ad altre donne.
Due pioniere in un'epoca in cui tutto era realmente difficile e
complesso per una donna.
Inizio il mio viaggio tra le donne che
hanno segnato l'arte proprio oggi, 8 marzo. Non è un caso: così
come è, questo giorno appare vuoto di senso. Più consumistica che
realmente riflessiva, la festa della donna suona amara. Tuttora,
molti diritti vengono negati alle donne e appare chiaro che l'8 marzo è una parentesi, una sorta di contentino.
Se proprio si deve parlare di 8 marzo,
se ne parli usando formule non consolidate e soprattutto non
sospette. Che non si cada nel tranello della festa fine a se stessa,
ma si guardi chi ha di dimostrato che quelle paventate differenze tra
uomo e donna non esistono. E soprattutto, che sia 8 marzo sempre: ma
bisogna che 8 marzo non significhi solo "mimosa", "cena"
e "festa". Altrimenti sarà tutto inutile.
Ciò che bisogna scardinare è la
mentalità. Non esiste alcun conflitto tra uomo e donna, l'unico vero
problema è la mentalità gretta che abita la testa di molti uomini e
di molte donne. Ma c'è anche il rovescio della medaglia. Ci sono
uomini davvero uomini e donne davvero donne. Alice Guy e Sofonisba
Anguissola, nelle loro rispettive epoche, furono di mentalità aperta
e furono circondate da persone lungimiranti. Queste donne mandano un
solo messaggio: tutti possono fare tutto.
È il 1896 e da appena un anno il
cinema è la nuova diavoleria della modernità. Seduta tra le
scrivanie della Gaumont, nota casa di produzione francese, c'è
una giovane segretaria, Alice Guy: di lì a pochi mesi sarebbe
diventata la madre del cinema. Alice ottiene qualche metro di pellicola e gira il suo primo cortometraggio, La Fée aux
choux. Il cinema non ha neppure un anno di vita e Alice fa una
scommessa, mettendosi dietro ad una macchina da presa. Ma non solo:
entro poco tempo avrebbe assunto un ruolo di spicco dentro la
Gaumont. Nel 1905, Alice Guy è regista, fa da insegnante ai giovani
registi assunti dalla casa di produzione e ne supervisiona i film. E
ancora: Alice prima dirige e poi lascia la Gaumont, fonda e controlla
una casa di produzione indipendente negli Stati Uniti, la Solax. Con
la Solax, Alice Guy produce film di ogni genere, dal mistery alle
commedie, gestendo direttamente molti elementi dell'apparato filmico
(scenografie, luci). In un'epoca in cui molte altre donne avrebbero
preferito svolgere attività più consone alla morale e
all'etichetta, Alice insegna, gira, lavora con la luce, con la
macchina da presa: e, si sa, la macchina da presa non è uno
strumento così leggero. Lavorare con la pellicola è un lavoro da
scienziati e da artisti, ma anche un lavoro di fatica, da vero e
proprio operaio.
Sofonisba Anguissola, Autoritratto |
Commenti
Grazie per il tuo commento, a presto!
@Vele: non sopporto neppure io quando ci categorizzano, né mi piace categorizzare gli uomini. La varietà mi piace molto molto di più!
@Maria: ti ringrazio per lo stile "mondelliano"... sei gentilissima, grazie infinite per l'appoggio!
@Anthea: grazie per il tuo commento. Hai spiegato in due righe ciò che penso anche io: la persona al di là di ogni genere. Grazie mille e a presto!
Ho letto il tuo post con molta attenzione e entusiasmo.
Così, come hai fatto tu, dovremmo vivere l'otto marzo e tutti gli altri giorni: rendendo omaggio alle persone, uomini o donne che siano, che ci hanno lasciato e ci lasciano qualcosa che vale la pena di ricordare.
Grazie!
A presto,
Lara
@Lara: grazie a te per essere passata dal mio blog! La questione delle grandi donne del passato mi interessa molto: sono una enorme dimostrazione di forza e coraggio, qualcosa a cui tutte (e tutti) dobbiamo attingere.