Stelle
Il cielo e il mare sono le uniche due conoscenze dell’infinito che ha l’uomo.
Il mare e il cielo sono due distese azzurre e talvolta buie, che si riflettono l’una nell’altra.
Il cielo è realmente infinito: non ne possiamo vedere i contorni, li immaginiamo solo nei disegni o nei segni che, in fondo al mondo, l’orizzonte traccia con l’aiuto del mare.
Il mare è finito. Lo sappiamo bene, basta guardare una carta geografica. Eppure ci appare senza fine: l’orizzonte è uno scalino che sprofonda nel vuoto, al di là delle possibilità del nostro occhio; le profondità marine ci sembrano inarrivabili e oscure come un salto nel buio dell’universo.
Il mare e il cielo sono la casa dei naviganti. I marinai vivono sul mare interpretando il cielo. I due manti azzurri e blu sono indissolubili. Il marinaio alza gli occhi al cielo e legge le stelle, direzionando la nave verso la giusta meta. Le stelle sono vere e proprie bussole da seguire e interpretare perché il viaggio sia sicuro e l’approdo certo. Nella costellazione della Nave di Argo l’uomo ha visto le stelle a forma di imbarcazione: la fusione finale e perfetta tra i due infiniti che abbracciano il mondo.
Eppure, è bello anche non approdare mai: navigare fluidi sull’acqua mentre ci si perde nel mare eterno e prezioso illuminato dalle stelle. Lo spettacolo è talmente totalizzante che vorresti non finisse mai. Osservare le luci, seguirle, imitarle, riflettersi in esse.
E poi arriva il giorno. Le stelle spariscono dietro il cielo chiarissimo. La terra si avvista lontana, diventa sempre più vicina. Ci si ferma. Ci si guarda intorno. Immobili, a farsi prendere dalle emozioni e dalle esperienze delle cose passate. Ci si volta e si ripercorre tutto il mare trascorso. Si guarda in alto e si va alla ricerca di quelle stelle che hanno fatto da guida e che ora non si vedono più.
È tempo di un altro viaggio. Con altre rotte e altri lidi, altre costellazioni da inseguire. Le stelle del precedente viaggio, invisibili dietro il giorno, continuano a brillare dentro di noi.
Commenti