Miracolo

 


Sono da sempre convinta che ogni cosa accada per un motivo. Che il caso non esiste. E che, anche laddove tutto sembra casuale e maledettamente entropico, ci sia dietro in realtà un disegno che mi sforzo di leggere. Passo il tempo a decifrare. A capire. A tirare frecce, a leggere legami. Forse, semplicemente, ho studiato troppa semiotica e ho analizzato troppe opere d’arte e cerco di interpretare allo stesso modo le cose della vita, per non arrendermi all’idea che, in realtà, è tutto davvero caotico e casuale. 

A volte, basta spostare un segno, una u (o la esse, come volete) per far diventare ciò che è casuale in qualcosa di causale. E mi dico: allora è vero che questo è accaduto perché poi avvenisse quest’altro! È tutta questione di segni, in fondo. E di saperli leggere.

Voglio cullarmi in questo pensiero, per non pensare di essere in balia del caos. 

Come questo dipinto di Kandinskij. Sembra un’accozzaglia di colori e linee nere. Qualcosa privo di senso. Il puro caos. Invece, se andiamo a osservare bene, nel suo primo acquerello astratto, l’artista bilancia i colori e le loro posizioni in modo preciso: sembrano casuali, ma non lo sono e tra loro sono in relazione.

Pensiamo di essere di fronte all’ammasso informe di macchie casuali, eppure stiamo assistendo al farsi stesso del quadro, alla genesi del colore e della vita. Qualcosa che non muore mai, ma che si relaziona, si tende, si associa. Un vero e proprio miracolo. 

Commenti

Maria D'Asaro ha detto…
Ciao Veronica. Avevo postato il 17 aprile questo primo acquerello astratto di Kandinskij... E' sempre un piacere leggerti. Grazie.
Max Mcgee ha detto…
Hi great reeading your blog