Reset
Avevo scritto un altro post da pubblicare: lungo, cinematografico (sì, dopo tanto tempo!) e molto arzigogolato. Tuttavia nel rileggerlo mi sono annoiata da sola. Mi sono annoiata a capire quello che stavo scrivendo, ho provato noia persino per il pensiero che volevo esprimere.
Mi sono detta: è luglio, il post pesante non fa per me!
Sì, perché sto resettando il cervello grazie ad un ritorno all’infanzia che non leggo affatto come una regressione, ma come l’unico modo naturale e salutare di vivere.
Beninteso, si possono guardare i film, ma spesso mi accorgo di dovermi disintossicare anche dalla loro visione o dalla lettura di un libro o dall’appassionarmi a una serie tv.
La fantasia, la finzione, ti permettono di evadere, sì, ma poi devi tornare a fare i conti con la vita vera: e lì sta il bello.
Sporcarsi le mani, fare - perché anche l’origine della parola poesia nasconde in sé un fare.
Il mio fare, ora, è un fare strettamente manuale:
maneggiare la sabbia al mare, bagnarmi con l’acqua salata, toccare la farina, impastare il pane, i panini, la pizza. Una cosa a metà tra l’essere un bambino e un vecchio campagnolo - di almeno cento anni fa.
Resettare è importante, sganciarsi dalla virtualità è fondamentale per ricaricare il cervello contro le ansie. Godere delle cose quando gli altri fanno tutt’altro.
Il mare alle otto del mattino
A mezzogiorno a casa
La farina di semola porosa e profumata tra le mani
Un impasto spumoso che vive e respira tra le mani
Passeggiare per la città svuotata dall’estate
Il mare al tramonto
Il profumo croccante della pizza appena sfornata
Una passeggiata in campagna alle sei del pomeriggio
L’odore - penetrante e vero - di stallatico tutt'intorno
Nessun rumore, nemmeno quello delle automobili in lontananza
Annoiarsi
Manipolare gli oggetti
Travasare sabbia da un secchio all’altro, impiastrarsi di rena e acqua
Eliminare tutti gli schermi
Vivere senza schermo, almeno per un po’
Almeno finché non ci si è resettati e ricaricati del tutto
Commenti
I miei migliori saluti
Tristam Strauss
Spero un giorno di tornare ad avere il tempo e la lucidità mentale per scrivere cose cinematograficamente sensate.
Grazie di essere passato di qua.