Buona Pasqua



Avrei potuto scrivere il post del 21 di questo mese affrontando un argomento in particolare: la preparazione del pranzo di Pasqua. Sono due giorni che lavoro e impasto e sforno e misuro il tempo sulla quantità del lievito di birra, ma...

Ma, come ho già detto in qualche altro post, più che a fotografarle, tendo a mangiare le cose che cucino. Non sono così brava a resistere a quello che ho nel piatto. E il primo pensiero che ho è fare un brindisi e poi tuffarmi nel pasto fumante.

In più, oggi sono sedici mesi di - mi auguro - onorata genitorialità: e l’urgenza del brindisi, pertanto, è stata doppia. 

Auguro quindi Buona Pasqua non con un uovo o una pizza o una colomba, ma con un piccolo mazzo di fiori: perché la Pasqua sia colorata, elegante, gentile e piena di allegria in famiglia come una vasetto di fiori messo da una parte a fare apparentemente da contorno: non ci si accorge che è lì, lo si mette per fare arredo, è quasi dato per scontato, eppure, se non ci fosse, la propria casa non sarebbe altrettanto colorata.

Buona Pasqua con l’augurio di accorgersi sempre di ciò che si ha e si vive quotidianamente, con l’augurio di vivere la normalità di un pasto in famiglia, un cuscino condiviso, un bicchiere di vino tintinnato, una telefonata breve ma piena di calore, un pane caldo appena sfornato, un abbraccio ripetuto ma speciale come le uniche cose di cui abbiamo realmente bisogno.

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